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Come si può scoprire una delle più note bellezze naturalistiche al mondo? Lo spiega in questo scritto del 1838 August Kopisch, che insieme al pittore Ernesto Fries, al marinaio Angelo Ferraro e al locandiere Pagano esplorò questo antro oscuro sul versante nord-occidentale dell'Isola di Capri. In realtà Kopish non "scoprì" la grotta, che era giù nota fin dal tempo dell'Imperatore Tiberio, tanto da essere considerata il ninfeo marittimo della cosi detta villa romana di Gradola, ma certamente contribuì alla sua "riscoperta" e alla sua definitiva "affermazione" anche dal punto di vista turistico. Fino a quel momento, infatti, la grotta era considerata un antro maledetto infestato dagli spiriti, dove chi entrava perdeva il senno. Con Kopish invece la grotta viene ribattezzata con il nome che noi tutti oggi conosciamo "Grotta Azzurra" e inizia quel percorso di "riabilitazione" che attraverso i viaggiatori romantici del Grand Tour arriva fino ai nostri giorni.